Domanda:
Perchè per un reato come l'omicidio ormai le pene sono diventate cosi morbide!?!?
anonymous
2008-09-12 04:16:08 UTC
Con tutti questi fattori aggiunti in piu, premeditato o no,fatto senza rendersene totale consapevolezza in stato di esaurimento (un semplice mal di testa gia lo considerano esaurimento) fatto in età immatura quindi anche qui senza rendersi conto di quello che facevano (Quei quattro bastardi che hanno uccisa quella povera ragazzina) Io mi chiedo,se ci uccidessero un nostro caro sarebbe giusto vedere chi l'ha ucciso libero dopo una decina d'anni?

Quei quattro imbecilli,perche erano ragazzini,probabilmente prenderanno una pena di 5 6 anni ciascuno! Anna Maria Franzoni ha avuto una pena di 13 anni (dopo aver negato per anni ed anni,13 anni perchè ha compiuto il gesto in stato confusionale) ma secondo voi vi sembra giusta? La vita ha ancora un briciolo di valore? Non credete che chi uccide (intenzionalmente o meno) perche se io prendo un cristiano e lo fracasso di botte e magari involontariamente gli do un colpo mortale il mio gesto non era intenzionale e quindi si riduce considerevolmente la pena) meriti come minimo una pena di almeno venti anni? Io darei l'ergastolo,poi per qualche fattore si potrebbe scendere ai 20,per esempio ai quattro ragazzi gli avrei dato una pena di vent'anni ciascuno,cosi sarebbero di nuovo liberi a 35 anni,e secondo me e anche poco,perche quella ragazza in vita non ci torna piu.


Cosa ne pensate?
Sei risposte:
mzavarone
2008-09-12 06:50:33 UTC
L'omicidio colposo è l'uccisione senza intenzione, accidentale.



L'omicidio preterintenzionale è diverso: vengo per darti un cazzotto mentre litigihiamo, ma è così forte che ti uccido; vado, cioè, oltre le mie intenzioni.



L'omicidio così come viene normalmente pensato invece dipende da altri fattori come la premeditazione: l'ho pensato per due mesi e poi l'ho messo in atto. Questa è un'aggravante.



Per i ragazzini la faccenda è diversa. Se non conosci il vero valore della vita per immaturità, evidentemente non dai il giusto peso all'omicidio e alla violenza.



Per i malati mentali poi è ancora diverso. Bisogna comprendere che la violenza può non dipendere da fattori esterni od essere controllata. Difficile in questi casi capire dove sta la vera malattia e capire se e quando le stesse condizioni potranno ripresentarsi.





La parte difficile è capire in quale ambito ci si trova e, anche se questo è definito, quali sono le condizioni che hanno portato ad un gesto così estremo come l'omicidio.



Non voglio aggiungere altro perché credo che anche io, se fossi coinvolto direttamente, perderei probabilmente la ragione.
FRANCESCO R
2008-09-12 05:07:28 UTC
Risposta meramente tecnica.



Primo punto.

Il carcere ha funzione non di punizione, come molti pensano, bensì funzione rieducativa: questo significa che lo scopo della pena reclusiva è di riportare nella comunità un soggetto non più pericoloso. Bisogna infatti pensare che, nella maggior parte delle ipotesi, molti anni di carcere tendono a far si che la persona si redima e una volta uscita non torni a delinquere.



Punto due.

Le distinzioni di pena vanno fatte. Il codice penale prevede attenuanti ed aggravanti, perchè, sarete tutti d'accordo, una persona che uccide in stato confusionale va diversamente punita rispetto a chi agisce con estrema lucidità. Oppure diverso è il caso di chi uccide un familiare anzichè un diverso sconosciuto.



Se unite i due punti capirete bene che la legge è ben chiara al riguardo, e se ben interpretata può portare a delle condanne "giuste". Il problema è appunto nell'interpretazione che ne da il giudice, pertanto non può dirsi che le pene sono sbagliate, ma che siano applicate in modo sbagliato (perizie psicologiche mal utilizzate, ad es.).

Questo, a mio modesto avviso, è dovuto all'enorme quantità di procedimenti in questo paese, non adeguatamente seguita da personale e strutture sufficienti (carceri comprese, molto importante perchè se la prigione è carente la riabilitazione diventa appunto pena).



Vi invito, inoltre, a non essere fuorviati da processi massmediatici come quello di Cogne. Se non se ne fosse parlato così tanto, la soluzione si sarebbe trovata anni fa e con pene maggiori, potete starne certi. Secondo voi, ad una persona che deve decidere fanno bene tutte queste pressioni?
alessandro c
2008-09-12 04:45:03 UTC
Sono d'accordo con te....quando sono incazzato!

Quando ragiono a mente lucida però le cose cambiano.

Prova a pensare a te dietro le sbarre per 13,20,35 anni...anche solo 5 anni possono sembrare un'eternità in carcere.

Il problema è la struttura carceraria che così com'è funziona!

Il carcere dovrebbe avere una funzione rieducativa e non punitiva, perché c'è più di una probabilità che chi commette un reato, una volta scontata la pena ed essere tornata in libertà, ricommetta lo stesso reato.

Le carceri sono stra-affollate e la verità è che non ci sono fondi da investire per rieducare la "feccia" della società...La questione purtroppo, è ben più complessa di così.

Non si può buttare la chiave, non si può dire "20 anni sono il minimo", perché è il sistema che non funziona!

Penso anche alla famiglia della vittima. Mi chiedo: "e se capitasse a me?" E' lì che vien fuori la mia incazzatura!

Ma credo che, se pur sia la cosa più difficile da fare, credo che bisognerebbe provare a perdonare, perché chi ha fatto del male andrà in carcere e non importa molto per quantotempo, anche 5 anni possonio essere molto lunghi lì dentro...col tempo magari, è possibile perdonare!!



NB: non sono un ex galeotto ma la mia ragazza ha fatto una ricerca come psicologa all'interno di un carcere e mi ha fatto aprire gli occhi, su tante cose:
anonymous
2008-09-12 04:27:38 UTC
Semo troppi se ammazzi un ************* ti dovrebbero medaglià
Eu
2008-09-12 04:25:25 UTC
Perchè le carceri sono piene, e si cerca di svuotarle facendo uscire chi ci dovrebbe rimanere per più tempo, ossia gli assassini.



Pensatela come volete, ma sapete che il nostro paese è quello con minor carceri d'Europa? E' sconvolgente, sapendo che noi abbiamo pure un organizzazione mafiosa da far paura
anonymous
2008-09-12 04:37:53 UTC
Penso che è troppo facile tirare le pietre contro un condannato quando si sta dalla parte dei buoni. Gesù ha detto: "chi non ha peccato scagli la prima pietra". Tu ti senti all'altezza di privare della vita chi ha sbagliato e poi secondo te una volta usciti quei ragazzi come vivranno? chi li vorrà vicino o a lavorare? Perchè ci vuole infierire e vendicarsi su delle persone che hanno sbagliato chiedendo un giustizia che giustizia non è ma solo un barbaro appagamento nel vedere soffrire in carcere chi ti ha fatto un torto.

Siamo bravi a condannare, ma a perdonare e aiutare le persone bisognose ???

pensaci.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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