Effettivamente non ti si può dare torto. Non del tutto quantomeno. L'abitudine a trasformare la politica in un agone dove a confrontarsi sembrano essere più ultras che non idee sulle possibilii trasformazioni del paese, non è uno spettacolo edificante.
Vero... l'aspettativa che ci sia un "cavaliere" (mai tale riciclatissima allegoria sembra calzare per tutte le stagioni politiche dal '93 in poi) delle fiabe che sappia condurre in porto la lotta contro i cattivi è decisamente sovrastimata. Ma lo si sa... sparare contro il Berlusca è come sparare sulla croce rossa. Lo becchi sempre. Il cavaliere è come i cattivi dei fumetti.
Io che sono liberale come formazione culturale di certo non mi identifico con il protagonismo arcoriano, e turandomi il naso continuo a votare la cosa più vicino al liberalismo mi si offra attualmente sul mercato.
Ovviamente sono altresì lieto della implosione del governo Prodi. Ma niente caroselli o clackson per le vie della città .
Però...
devo rilevare che mi sono altrettanto rotto di sentire appelli alla responsabilità , al paventare scenari catastrofici di instabilità politica, all’evocazione di nuove Hiroshima istituazionali, quando a scendere dallo scranno governativo sia la sinistra. Ebbasta no?
Se- come nel '94- a cadere è Berlusconi, per due fattori quali l'inconsistenza politica della Lega e l'azione del vero quinto potere italiano quale sono i sindacati, io tutta questa apprensione non ce la vedo. Che a governare andasse "di fatto" subito dopo la sinistra, con un governo istituzionale (quanti rifugi offre la semantica per nascondere cose brutte), pur avendo perduto le elezioni è cosa che non mi sembrava avesse fatto rizzare i capelli ai costituzionalisti. O che Magistratura Democratica avesse di fatto liquidato il guardasigilli Mancuso assai prima di quanto le prerogative del Parlamento consentissero di ipotizzare, è una anomalia che non mi sembra che i politologi avessero rilevato con la dovuta preoccupazione.
No...
O che se una nave dell’esercito italiano avesse affondato una carriola del mare proveniente dallo stretto di Otranto carica di profughi albanesi non mi pare che avesse più di tanto fatto tremare i polsi di chi governava in quel momento… ovvero Prodi. La domanda è se tante emergenze democratiche si fossero vissute sotto un governo Berlusconi cosa sarebbe accaduto?
Quale emergenza per il rischio di democrazia si sarebbe stigmatizzata se fosse trapelata una cosa analoga a quando il Presidente della Repubblica Scalfaro insistette- invano- perché Bertinotti non abbandonasse la coalizione governativa? E quando un Maurizio Mannoni se ne uscì al TG3- servizio pubblico- con parole e sottolineature enfatiche di come egli non riuscisse a capacitarsi della crisi di quella maggioranza che egli sentiva tanto sua?
Mannoni non lo sapeva ma la sua esplicita delusione sarebbe stata presto lenita dal fatto che per un governo Prodi che se ne andava a casa, altri (D’Alema o Amato) erano pronti a prendere il posto vacante, quale che fosse il palese livello di sfiducia presente nel paese, sfiorando il parossismo politico.
Insomma… io non credo che le elezioni anticipate, pur comprendendo che una crisi è sempre una crisi, siano sempre una iattura. Ancor meno che la iattura venga evocata sistematicamente quando un governo di sinistra ha dimostrato- ampiamente- di non avere nelle corde di saper guidare il paese. Questo ben prima dell’affaire Mastella.
Vedi caro Pimpi.
Io non sono un politologo e assai più che le analisi di partiti e governi mi interessano le idee e l’immaginario collettivo che intorno a quelle idee si condensa. E credo di poter dire che in questi anni ho visto la sinistra italiana creare un immaginario pubblico- cui fanno parte da tanti giornali alla magistratura, da tanta editoria ai seguitissimi cabarettisti (ero in compagnia di molti zelighiani il giorno della prima scricchiolatura del professore, e non ti dico i musi lunghi…) - dove si ottenga un compiacimento negato a priori a qualsiasi contendente politico.
Sai caro Pimpi… a me di andare PRESTISSIMO a votare non riesce proprio a esserne dispiaciuto. Non sono allergico all'urna.
Ciao caro.