Piccola premessa, la legge biagi è da abolire,non ha fatto altro che aumentare il precariato e rendere ancor più forti le aziende rispetto ai lavoratori.
Detto questo vorrei dire a quelli che hanno risposto prima di me che i contratti a tempo determinato c'erano anche prima della legge biagi, io ho iniziato a lavorare nel 1992 (settore metalmeccanico) e fui assunto con contratto a tempo determinato.
C'era la regola però che non potevano rinnovartelo per più di tot volte,per un totale di pochi mesi,poi venivi assunto, per la maggioranza dei caso con contratto di formazione lavoro, dove le aziende pagavano meno tasse (erano incentivate dallo stato) e il lavoratore veniva formato.
Al termine di questo, 99 volte su 100 ne veniva fuori l'assunzione.
Credo che fosse la giusta via di mezzo.
Poi le cose furono cambiate, visto che era troppo bello per durare, iniziò il lavoro interinale....che per come è applicato in altri stati è giusto,per come viene applicato quì è deleterio.
In Francia ad esempio un lavoratore interinale è un libero professionista al quale vengono comissionati lavori da parte di aziende,finiti i quali ne ha altri.
L'azienda che ha bisogno di una persona per effettuare un determinato tipo di lavoro e stop si rivolge alle agenzie interinali.
In italia invece è uno sfruttamento di chi è alle prime esperienze,con situazioni di precarietà che durano anche 4 o 5 anni,basta lasciare a casa il lavoratore per qualche tempo (lavoro non continuativo) per poter ricominciare da capo.
Venendo a noi, personalmente credo che un contratto a tempo determinato,della durata al massimo di 3 mesi, abbia ragione di esistere.
Mi spiego:
un azienda secondo me ha il diritto di tutelarsi,nel senso che prima di assumere un lavoratore a tempo indeterminato deve capire con chi ha a che fare, se il lavoratore non corrisponde alle esigenze dell'azienda mi sembra assurdo che questa abbia il dovere di assumerlo per tutta la vita.
Se dopo 3 mesi l'azienda è soddisfatta dell'operato del lavoratore ne scaturisce l'assunzione,altrimenti no.
Mi sembra una giusta via di mezzo,che non porterebbe a situazioni critiche come quella da te descritta, e sarebbero tutelate le aziende ma soprattutto i lavoratori,che vivrebbero il precariato sotto forma di prova solo per pochi mesi.
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Concordo con l'aggiunta fatta da ilporomo, che serve appunto a non incentivare il continuo ricambio di lavoratori scaduti i 3 mesi.
C'è anche da dire comunque che se ogni 3 mesi viene assunto un lavoratore nuovo non avranno mai l'esperienza che cercano.