Domanda:
Perchè Marchionne non punta a nuove auto, soluzioni, tecnologie, invece di ridurre solo i costi?
anonymous
2010-08-12 03:03:24 UTC
Con pochi modelli e senza incentivi: il Lingotto arranca
Nello scontro con il sindacato e i “suoi” operai la Fiat va al rilancio in una strategia che punta tutto a ridurre i costi del lavoro. Ma i dati complessivi della produzione di automobili, le capacità e le strategie messe in atto dalle varie case automobilistiche internazionali, a partire dall'Europa, dicono che per la Fiat la sfida è molto più seria e riguarda capacità di investimento, elaborazione di nuove tecnologie e nuovi modelli, dimensioni, qualità. Insomma, non solo costo del lavoro più basso e aiuti di Stato.

Le più venute: Ford e Toyota
I DATI GLOBALI sono quelli resi noti dall'Organizzazione Internazionale dei Costruttori d'Auto e riguardano il 2009. La produzione mondiale di auto ha aggiunto lo scorso anno le 61.714.689 vetture il 13,5% in meno rispetto al 2008 e il 18% rispetto al picco storico del 2007 quando si sono prodotte globalmente più di 73 milioni di automobili (con 68 milioni di vendite, quindi con una sovrapproduzione già evidente). In questi dati ci sono i primi guai per Fiat: il primo Paese al mondo per quantità di vetture è la Cina seguita dal Giappone e dagli Usa, poi la Germania, la Corea del Sud, il Brasile, l'India e l'Italia solo al 18mo posto con 843 mila vetture prodotte. Per quanto riguarda i modelli, invece, tra i primi dieci venduti al mondo non ce n'è uno ideato dagli uomini di Marchionne: domina la Toyota Corolla seguita dalle Ford Fiesta e Focus, poi l'eterna Golf. La Fiat può consolarsi in Europa, dove è quinta con la Punto, ma la performance è dovuta soprattutto al mercato interno dove si sono venduti 182 mila esemplari sui 323 mila in Europa. Nei principali Paesi (Germania, Francia, Inghilterra, Spagna) la Fiat non figura mai tra i primi dieci modelli. Frutto forse di una scarsa propensione agli investimenti in Ricerca e Sviluppo che nel 2009 (dati del bilancio) si sono attestati a 1,4 miliardi di euro. Una cifra nemmeno comparabile ai 5,93 miliardi di Volkswagen o ai 7,61 miliardi della Toyota.

Renault e Volkswagen sono in vantaggio
NON È QUINDI un caso se nei prossimi due anni avremo molti modelli nuovi da parte di altre case e quasi nessuno da parte di Fiat. Bmw presenterà la nuova Serie1, la Citroën la DS5, ci sarà il restyling della Ford Kuga, la nuova Opel Zafira, la Peugeot 508 Coupè, i nuovi modelli Renault che sostituiranno Laguna ed Espace, la Skoda Octavia Tour, la versione europea della Vokswagen Jetta. Per quanto riguarda la Fiat ci si ferma alla nuova Ipsilon che verrà prodotta in Polonia. Solo nel 2012 sarà pronta la nuova Panda e il nuovo monovolume la cui produzione è stata annunciata in Serbia. Fiat conferma così un'assenza strategica dalla fascia media di mercato mentre nella fascia di sua maggior forza, quella delle vetture medio-piccole, non sembra ancora in grado di sfidare la concorrenza nel nuovo orizzonte del mercato: l'auto low cost, piccola, ecologica, tecnologicamente avanzata.
La stessa Volkswagen sembra andare in questa direzione. All'interno di una strategia globale che punta ad insidiare il primato della Toyota a livello mondiale – “vogliamo diventare il produttore numerounoalmondonel2018”,ha recentemente detto l'amministratore delegato Winterkorn – la casa tedesca ha recentemente acquisito il controllo della giapponese Suzuki che le permetterà di entrare nel mercato dell'India, dove Suzuki è già leader con la controllata Maruti e di sfruttare la tecnologia della casa giapponese nella produzione di auto piccole e “verdi”. Renault, che con la controllata Nissan produce 6,8 milioni di auto all'anno, sta facendo una scommessa sull'auto elettrica. Una strategia analoga stanno seguendo i francesi del gruppo Psa, che vede riunite la Peugeot e la Citroën, i quali stanno portando avanti trattative per rilevare una quota della Mitsubishi con la quale intendono lanciare l'auto elettrica i0n già alla fine del 2010.

Si può sopravvivere senza incentivi?
SE IL 2009 HA AVUTO un andamento migliore del previsto con una risalita rispetto al crollo dei due anni precedenti, questo lo si deve agli incentivi che hanno sostenuto massicciamente il mercato europeo. L'Italia ha garantito un bonus di 1.500 euro per acquisto di auto più un bonus di 1.500 euro per auto a metano e idrogeno. In Francia il governo ha investito sei miliardi di euro a patto di proteggere l'industria nazionale. La Germania ha contribuito al salvataggio della Opel, ha abolito il bollo auto per due anni e poi ha stanziato un incentivo di 2.500 euro per rottamazioni di auto con nove anni di vita. La Gran Bretagna ha previsto un intervento di 2,6 miliardi euro, con l'Iva ridotta dal 17 al 15 per cento. Incentivi sono stati garantiti anche in Portogallo (1.000 euro), Spagna (800 milioni complessivi), Svezia (circa 300 milioni di euro per garantire i crediti all'industria dell'auto). Nel 2010 gli incentivi sono finiti e ques
Sei risposte:
Lionheart
2010-08-12 03:43:52 UTC
Investire davvero nelle tecnologie alternative per loro sarebbe un salasso , una vera Roulette Russa . sarebbe bellissimo se gli permettessero di costruire auto ad energia solare od all'idrogeno (ricavato dall'acqua). La lobby delle Sette Sorelle credo che su queste cose non transigge. hanno fatto fuori a Mattei e non ci penserebbero su due volte a far fuori 100 Marchionne .....se fosse necessario !!! Dobbiamo aspettare che finiscano tutte le riserve di petrolio; servono ancora 100 anni purtroppo !!
Onlycar
2010-08-12 03:06:32 UTC
perche marchionne sa' fare il suo lavoro.......
Buttman
2010-08-12 07:17:05 UTC
Nuove auto? Per essere comprate da chi? Tu puoi permetterti una nuova auto?
?
2015-07-21 08:09:15 UTC
veramente non mi sembra che riduca i costi oltre a nn introdurre nnt
?
2010-08-12 04:53:04 UTC
perchè se un inventore scopre un sistema per muovere un auto a costo zero gli tagliano la gola e bruciano i progetti e continuano a usare tecnologie vecchie, inquinanti e costose
anonymous
2010-08-12 03:08:36 UTC
Innovazioni tecnologiche? Pensavo che il multiair fosse fatto in Fiat (rammento che è un motore che cambierà il modo di intendere i motori a benzina). Rammento anche che molte marche estere comprano i motori diesel della Fiat.

Forse il grande problema di Fiat è che i francesi comprano prevalentemente francese, i tedeschi prevalentemente tedesco e noi italiani abbiamo in casa le auto tecnologicamente più avanzate ma, come nostra antica abitudine, le disprezziamo, perché sono italiane.


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