Cominciamo.
Nel '94 io seguivo già la politica e il rifiuto di Di Pietro alla carica di ministro della giustizia me lo ricordo.
Ora... o sono rimbambito io, il che è anche possibile visto che ho una certa età, oppure Berlusconi ha davvero pensato a lui.
E si è preso un bel no.
Di Pietro, nella fattispecie, non stava interrompendo nessuno.
Da: http://www.repubblica.it/2008/05/sezioni/politica/formazione-governo-4/di-pietro-fini/di-pietro-fini.html
"Cominciano le dichiarazioni di voto. Tocca a Di Pietro. Il suo intervento è molto duro nei confronti del premier. Piu' di una volta l'ex pm viene interrotto da deputati della maggioranza. ''Lasciatelo parlare'', dice Fini rivolto ai suoi ex compagni di schieramento. Ma il leader dell'Idv, nuovamente interrotto, si rivolge direttamente a Fini chiedendo un suo intervento.
E' a questo punto che il presidente pronuncia le parole che scatenano la polemica: "Onorevole Di Pietro lei sa che e' abbastanza naturale che ci siano interruzioni''. Anche se, aggiunge, ''dipende da quello che si dice''.
Immediata la replica: ''Ha ragione signor presidente, dipende da quello che si dice perché non bisogna disturbare il manovratore...''.
Botta e risposta rapido e dai toni secchi, ma non è finita qui. Subito dopo Di Pietro, infatti, interviene per la sua dichiarazione di voto l'ex presidente della Camera e leader dell'Udc, Pierferdinando Casini. Che inizia proprio rivolgendosi a Fini: "Dissento da ciò che ha detto Di Pietro, ma le ricordo che i parlamentari non possono essere sindacati nelle loro opinioni. Anche perché sarebbe un precedente pericoloso''."
Da http://www.rainews24.it/notizia.asp?newsid=81658
"al momento dell'intervento di Antonio Di Pietro. Il leader di Italia dei valori attacca il premier, il suo passato e le sue amicizie e dai banchi del centrodestra si sollevano le prime proteste accompagnate da qualche ululato."
Di Pietro è stato interrotto.
Il presidente della Camera non solo non è intervenuto, ma lo ha anche osteggiato.
E basta.
E questo è GRAVE nel dibattito parlamentare.
@bg b: in effetti parlando di imparare a parlare si deve precisare che il periodo ipotetico della possibilità regge il congiuntivo nell'ipotesi. Quindi... sì, sarebbe meglio se qualcuno tornaSSE a scuola.
Per quanto riguarda il "turno"... ERA il turno di Di Pietro.
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Ma guarda un po' cosa ho beccato in rete...
"Il rapporto tra Di Pietro e Berlusconi è un rapporto di quelli delicati, molto delicati. Anche perché investe l’attuale ruolo politico dell’ex pm. Per tracciarlo ci affideremo allora a un documento ufficiale: ancora una volta le motivazioni della sentenza di un tribunale, quello di Brescia che ha processato, assolvendoli, una serie di personaggi accusati di aver complottato contro Di Pietro per costringerlo a dimettersi dalla magistratura. E’, per intenderci, il processo nel quale Di Pietro si avvale della facoltà di non rispondere, balbettando davanti ai giudici.
Ecco come quella sentenza ricostruisce la visita di Di Pietro al leader di Forza Italia, all’epoca presidente del consiglio che sta costituendo il suo governo:
“ […] nel maggio del 1994, in occasione della formazione del governo presieduto da Silvio Berlusconi, Di Pietro venne contattato da Previti, futuro ministro della nascente compagine governativa, che gli offrì l’incarico di ministro dell’Interno. […] Di Pietro declinò l’offerta perché era sua intenzione continuare ad operare nell’ambito della magistratura fino alla definizione delle inchieste giudiziarie, precisando però che comunque era maggiormente interessato ad incarichi istituzionali. […] L’imputato Previti riferisce in proposito di un incontro svoltosi con Di Pietro a Roma qualche giorno prima della presentazione della lista ufficiale dei ministri, risalente al 9 maggio 1994. Nell’occasione il magistrato ebbe colloqui privati separati con Previti e Berlusconi e un colloquio con entrambi contemporaneamente”"
A quanto pare, per il tribunale di Brescia (notoriamente vicino al "pool milanese") l'offerta del ministero a Di Pietro c'è stata eccome.
Certo è il ministero dell'Interno e non quello della Giustizia...
Ma sempre di quegli anni è questo articolo:
http://archiviostorico.corriere.it/1994/dicembre/07/Bossi_sarebbe_ottimo_Guardasigilli_co_0_94120710087.shtml
"Umberto Bossi, ore 13: "Di Pietro si dimette? Sarebbe un ottimo ministro di Grazia e Giustizia... e' un uomo giovane e dinamico...", un sorriso e il senatur se ne va dal Transatlantico."