Ma guarda, sulle pensioni potremmo fare una conferenza.
Innanzitutto di queli pensioni parliamo?
parliamo della rendita che uno, dopo aver lavorato tanti anni, dovrebbe percepire? o parliamo di pensioni di invalidità, reversibilità, accompagnamento e via discorrendo? no perchè sono mica tutte uguali.
parliamo solo delle pensioni quelle lavorative. le altre, caso mai, le affrontiamo un'altra volta.
In italia abbiamo 3 regimi pensionistici.
1) il rettributivo
2) il contributivo
3) il misto.
il rettributivo è quello che era in vigore fino a 1993 o giù di lì.
chi nel 1993 aveva almeno 18 anni di contributi andava in pensione col rettributivo. si prendeva lo stipendio degli ultimi 5 anni, si faceva la media e la pensione era l'80% di questa media. (poi adeguarono, diventarono la media degli ultimi 10 anni e davano il 75%.. in sostanza però questo è il sistema).
questo sistema è demenziale perchè alla fine crea un buco nel bilancio dell'ente pagatore (l'inps) che non finisce più. uno se camapva 100 anni gli pagavano la pensione per 45 anni in questo modo.
il contributivo è semplice. prendo tutto quello che ho versato durante la mia attività lavorativa; quel capitale lo trasformo in rendita in base a coefficienti di mortalità.
con questo sistema il buco non si crea per il semplice motivo che mediamente su 100 persone, se calcolo una rendita in base alla probabilità di vita, le pensioni che erogo sono la somma dei contributi versati da quelle persone. E' quello che fa qualsiasi assicuraziione privata con le assicurazioi sulla vita. perchè le assicurazioni sulla vita non falliscono? perchè sanno fare di conto a differenza dell'inps.
Il misto è semplicemente una via di mezo di questi sitemi, quelli che nel 1993 non avevano 18 anni di contributi avranno la pensione fino al 1993 al rettributivo e dopo al contributivo.
torniamo al contributivo. innanzitutto quelli che sono in pensione ora sono quasi tutti andati in queiscenza col rettributivo. e poi, i contributi che oggi paga un lavoratore ma mica che l'inps gli accantona in attesa che quel lavoratore vada in pensione, se li spende subito per pagare le pensioni attuali.
quindi, quello che pago io ora di contributi l'inps se li è già spesi.
si spesra che negli anni, con le pensioni contributive che andranno finalmente in quescieza e le rettributive che andranno a sparire ci sia un minimo di riallineamento.
dico un minimo di riallienamento, non la pefezione. questo perchè entrano in gioco le reversibilità a questo punto.
Esempio, io vado in pensione, sistema contributivo. campo esattamente quanto dice la statistica. a sto punto, a mia moglie che non ha mai lavorato gli danno la pensione di reversibilità? se io campo fino a quando la statistica me lo concede vuol dire che negli anni che sono stato in pensione ho consumato tutto il capitale che ho accumulato negli anni che ho lavorato. capitale per pagare la reversibilità non ce n'è. a meno che, quando vado in pensione, la rendita non sia calcolata sulla probabilità combinata di sopravvivenza mia e di mia mogle (e la rendita ovviamente in questo caso vine di meno). E anche questa cosa, le assicurazioni private la fanno già da un bel pezzo.
Poi, le pensioni di invalidità, di accompagnamento e via discorrendo, qua il problema non si pone proprio perchè nessuno versa e quindi le rendite sono finanziate direttamente dalle tasse e dalle imposte che tutti paghiamo (e non si capisce perchè queste pensioni siano nel calderone con quelle di anzianità, di vecchiaia, di revversibilità ed altre... ma caxxo, fai un fondo a parte no!!! e no, sembra di dire una bestialità in questo caso).
i giovani?
cosa faranno?
la risposta è semplice, si facciano la pensione integrativa perchè così avanti non ci possiamo andare. io che mi sento ancora giovane (me lo sento solo va bene? c'ho 42 anni) me la sono fatta. proprio perchè le pensioni sono un buco totale e saranno sempre di più un buco totale. non si scappa. quello che versano i lavoratori adesso non basta neppure per pagare le pensioni attuali e in futuro sarà ancora così.