Concordo con l'analisi di tanti1000giri. Partiamo dalla ricchezza media stimata da bankitalia (vedi link), che risulta essere, nel 2007:
- pro capite: 142.771 euro
- per famiglia: 360.318 euro.
A fronte di ciò, nel 2006
- il 10% delle famiglie più ricche detiene circa il 45% della ricchezza nazionale
- il 50% delle famiglie più povere detiene circa il 10% della ricchezza nazionale.
Questo trend si è mantenuto nel corso degli anni perchè nessun intervento perequativo è stato fatto sul gigantesco spostamento di ricchezza a seguito dell'euro. Il quadro è stato recentemente peggiorato dalla crisi finanziaria e dagli alti costi dell'indebitamento per i beni durevoli.
Ciò premesso, spendono le 100 persone che vedi in fila da Vitton; non spendono le tante altre che non vedi in fila, ma che pure esistono e razionalizzano e limitano i propri acquisti.
In pratica, in base alla distrubuzione attuale della ricchezza, c'è un ceto ricco non toccato dalla crisi, un ceto medio - medio basso a notevole distanza dal primo, eroso nella sua capacità di risparmio e spesa ma che conserva una sia pur ridimensionata propensione al consumo; e poi, via via, una stratificazione di tante situazioni intermedie fino alle estreme povertà, tutte in difficoltà più o meno forte.
Indicatori significativi sono gli incrementi registrati dai beni di lusso (come SUV e auto top level; es. lamborghini aumenta il fatturato del 150%) cui fa da contrappunto una netta flessione dei consumi più popolari o primari (es. auto meno 30%, immobiliare in netta flessione di prezzi e compravendite).
Facendo la misura su me stesso (ceto medio - medio basso), ho visto erodere pesantemente il mio risparmio, sono molto più oculato nei miei acquisti, non vado al ristorante o al cinema, frequento i discount e aspetto di fare la fila davanti all'Upim per comprare, come lo scorso anno, camicie a 7 euro e pantaloni a 12.